Cattedrale Notre Dame de la Nativité di Vence
Sulla strada che porta a Vence,
Seduta sull’autobus, osservo il paesaggio fuori dal finestrino mentre la strada si snoda a zig zag tra le colline. I valloni ombrosi che si alternano a pendii più soleggiati ricoperti di alberi di mimosa aggiungono una dimensione unica al panorama. E poi, tutto d’un tratto scorgo in lontananza la città di Vence.
A mano a mano che l’autobus si avvicina, sono sempre più curiosa di scoprire questa città di cui ho sentito tanto parlare per il suo charme e la sua storia artistica. Non vedo l’ora di immergermi nell’atmosfera unica di questo luogo e di scoprire le meraviglie che ha da offrire.
La Cattedrale di Vence Notre-Dame de la Nativité
Tra tutte le meraviglie che ho scoperto, ce n’è una in particolare che ha attirato la mia attenzione: la Cattedrale di Notre-Dame de la Nativité, classificata come monumento storico nel 1944 e situata nel cuore del villaggio di Vence, proprio accanto al municipio. Questa cattedrale è anche nota per essere la più piccola di Francia. In effetti, dall’esterno, non sembra corrispondere all’immagine che molti di noi, me compresa, hanno di una cattedrale. Ma lasciate che ve ne parli un po’ di più in dettaglio.
Una cattedrale diversa dalle altre
Appena giunti all’ingresso della cattedrale siamo stati accolti dal signor Jacques Chave, presidente dell’associazione Patrimoine Religieux Vençois, che è stato così gentile da farci da guida per tutta la durata della visita. Ha condiviso con noi l’affascinante storia di questo insolito edificio, arricchendola con alcuni interessanti aneddoti che voglio condividere con voi.
Innanzitutto, ha risposto alla domanda che tutti noi ci eravamo posti, ovvero come è possibile che una chiesa così piccola possa essere una cattedrale?
Il signor Chave ci ha spiegato che lo status di cattedrale non è determinato dalle dimensioni, dall’opulenza o dallo stile di una chiesa, bensì dalla presenza della cattedra (dal latino cathedra, che significa ” seggio”) del vescovo. Queste chiese sono comunemente denominate cattedrali perché fungono da luogo centrale di culto per una diocesi o un episcopato.
Secoli e secoli di storia
La cattedrale, costruita a partire dal periodo romanico sul sito presunto di un antico tempio romano dedicato a Marte e Cibele, sembra aver raggruppato vari elementi di ciascun secolo: pietre con decorazioni carolinge, navate romaniche, una pala d’altare barocca e una facciata neorococò del XIX secolo. Dietro questo insieme eclettico si nascondono dei veri e propri tesori. Scopriamoli insieme.
Il mosaico “Mosé salvato dalle acque”, di Marc Chagall
La nostra visita della cattedrale inizia dal battistero, abbellito dal famoso mosaico “Mosè salvato dalle acque”, realizzato da Marc Chagall nel 1979.
Chagall soggiornò a Vence dal 1950 al 1966, periodo durante il quale realizzò la maggior parte dei dipinti a soggetto biblico che oggi sono esposti al Musée national Marc Chagall de Nice. Molti anni dopo aver lasciato Vence, tornò per esprimere la sua gratitudine offrendo questo magnifico mosaico alla città.
La qualità dell’esecuzione di quest’opera d’arte lascia senza fiato grazie ai suoi colori vivaci, ai dettagli intricati e al profondo simbolismo. Sono convinta che quest’opera d’arte non sia solo un mosaico, ma un vero e proprio invito alla contemplazione e alla meditazione. Se la si guarda con attenzione, ci si può perdere nel suo simbolismo e nella sua bellezza, che la rendono un vero gioiello del nostro patrimonio culturale.
Devozione popolare
Proseguendo la visita alla Cattedrale di Vence, sono rimasta affascinata dalla storia della città, che è strettamente legata a quella dei suoi santi patroni, Saint-Véran e Saint-Lambert. Queste due figure religiose hanno plasmato l’identità e il carattere di Vence e la loro influenza si fa sentire ancora oggi.
La leggenda narra che Saint-Véran salvò la città dalla distruzione durante l’invasione dei Visigoti. Il suo gesto eroico gli valse un posto d’onore all’interno della Cattedrale di Vence, dove si trovano alcune sue rappresentazioni in legno dorato e la sua tomba incassata in un altare. Jacques Chave, presidente dell’associazione Patrimoine Religieux Vençois, ci ha fatto notare un piccolo foro nella tomba di Saint-Véran.
A cosa poteva servire? Questo foro, ha spiegato, veniva utilizzato da devoti e pellegrini nei secoli passati per farvi passare un bastoncino rivestito di stoffa al fine di poter toccare i resti del santo e ottenere così una reliquia. Questa tradizione testimonia il fervore e la devozione che Saint-Véran suscitava nei suoi fedeli.
Il Tesoro della Cattedrale di Vence
Gli scranni
La nostra guida ci accompagna poi al piano superiore per scoprire il fiore all’occhiello: il “tesoro” della cattedrale. Tra i numerosi tesori e reliquie ci sono i famosi scranni in legno intagliato, considerati uno dei tesori più preziosi della chiesa.
Un tempo situati nel coro della cattedrale, gli scranni del coro erano utilizzati per riunire il capitolo attorno al vescovo in occasione di importanti cerimonie.
Oggi si trovano nella galleria soprastante la navata centrale e offrono uno spettacolo impressionante ai visitatori. Vennero realizzati nel 1455 da Jacques Bellot, un falegname di Grasse, e sono stata sopresa di trovarli in così buone condizioni nonostante la loro veneranda età.
Al primo piano della cattedrale si trova un altro tesoro che mi ha lasciato senza parole: una magnifica serie di 50 statue in legno policromo che ricostruiscono le diverse tappe della Via Crucis. Questi pezzi risalgono al XVI-XIX secolo e sono, a mio parere, uno dei tesori più commoventi della chiesa. Appena li ho visti, sono rimasta subito colpita dalle loro dimensioni, circa 1,5 metri di altezza. Ma è stata l’espressività delle statue a colpirmi maggiormente. Sebbene siano state create da artisti locali senza alcuna esperienza nell’arte statuaria, esse mostrano un grande fervore e una grande pietà da parte degli artisti locali dell’epoca.
La sala del tesoro della Cattedrale di Vence
Uscendo dalla sala degli scranni e delle statue in legno della Cattedrale di Vence, si entra in una piccola stanza chiamata “sala del tesoro” che custodisce alcuni degli oggetti più sorprendenti della chiesa. La collezione di argenteria è sorprendente, ma è la collezione di diorami del XVII e XVIII secolo che mi ha affascinato in modo particolare.
Questi diorami, chiamati anche “crèches” in Provenza, sono grandi scatole contenenti scene religiose riccamente decorate, protette da un vetro. Quest’arte dimenticata, un tempo praticata nei conventi, è rappresentata in questi diorami con figure di argilla, sullo sfondo di un villaggio provenzale scolpito nel sughero e decorato con erbe selvatiche provenzali.
Vi troviamo scene come la Fuga in Egitto e l’Annunciazione con l’Arcangelo Gabriele. Queste opere sono state realizzate dalle suore con le paperolles, minuscoli pezzetti di carta arrotolati. La ricchezza e la precisione dei dettagli di questi diorami mi hanno lasciata di stucco e mi hanno trasportato in un mondo fatto di fede e creatività. In conclusione, la visita alla Cattedrale di Vence mi ha permesso di scoprire l’affascinante storia e gli incredibili tesori di questa magnifica chiesa.
Dalla magnificenza degli scranni in legno intagliato, alla ricca collezione di argenteria e paperolles, fino all’incredibile mosaico di Chagall, ogni componente di questa cattedrale è una testimonianza dell’importanza della religione nella vita della comunità locale, oltre che della ricchezza culturale e artistica della regione.
Questa visita rimarrà sicuramente nella mia memoria come un’esperienza indimenticabile e invito caldamente chiunque abbia l’opportunità di venire a Vence a non perdersi una visita a questa magnifica cattedrale.