Zoé Aegerter – I’m not a cowbow, daisy. music for laboratory

Esposizione

Da 07 Marzo a 06 Aprile 2025

Dal 07/03 al 06/04/2025
Orari di apertura il lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 18.

Il Villa Arson Art Center presenta una mostra personale della designer Zoé Aegerter. Il suo lavoro esplora le relazioni tra linguaggio e tecnologia, contribuendo a creare un nuovo campo di creazione per il design.

Al centro del processo creativo del designer c'è Daisy Bell, una canzone popolare di fine Ottocento diventata il segno di un cambiamento epocale, di una mutazione tecnologica di cui stiamo appena iniziando a misurare gli effetti. Originariamente conosciuta come On a Bicycle Made For Two (Harry Dacre, 1892), fu la prima canzone ad essere riprodotta utilizzando la sintesi vocale (Bell Laboratories, IBM, 1961). Qualche anno dopo, apparve in 2001: Odissea nello spazio del regista Stanley Kubrick, interpretata da HAL 9000, un personaggio che incarna la minaccia di un'intelligenza artificiale priva di empatia. Daisy Bell riesce così a creare un dialogo tra lo spirito festoso del music-hall e lo spirito innegabilmente ambivalente di una tecnologia che sembra voler competere con gli esseri umani.

È questa icona discreta dell'intelligenza artificiale che Zoé Aegerter ha scelto come materiale testuale e sonoro per la sua ricerca. Invitato a una residenza creativa presso l'Istituto interdisciplinare per l'intelligenza artificiale (Université Côte d'Azur), il designer si è interessato ai meccanismi di apprendimento automatico degli attuali sistemi di intelligenza artificiale. Questi sistemi di apprendimento si basano su due movimenti, da un lato l'interpretazione matematica del funzionamento dei neuroni biologici: si tratta di reti neurali artificiali. D'altra parte, l'interpretazione digitale delle tracce delle nostre attività: questo è un lavoro sui dati, il cui scopo è alimentare queste reti di apprendimento. Ciò significa che questi sistemi ci assomigliano? Possiamo resistere a tale riduzionismo? Per non parlare della loro grande complessità. Quindi, al di là dell'ostacolo della spiegabilità, possiamo ancora condividere un po' di buon senso con queste tecnologie dalle pretese antropomorfiche?

Per Zoé Aegerter, l'altissimo livello di performance di questi sistemi nel creare prevedibilità si basa soprattutto sulla loro capacità di "fare rete": sono macchine relazionali. Se possiamo mettere in discussione le loro performance creative, la designer ha scelto di invertire la situazione invitando i ricercatori dell’istituto a “diventare a loro volta una rete neurale” e tentare di apprendere collettivamente il ritornello di Daisy Bell. Una performance di rete - secondo la sua espressione - che la designer ci invita ad abitare per qualche istante attraverso l'ascolto, il disegno e la scrittura. Se la mente umana non è né materiale né immateriale, ma essenzialmente relazionale, forse incontreremo lì la piccola musica della nostra mente?

  • Villa Arson
    20 avenue Stéphen Liégeard
    06105 Nice
    FRANCIA

  • Gratuito.

  • 04 92 07 73 73

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