Incontri al vertice con la fauna selvatica

1 Agosto 2023

È arrivata l’estate! Prepara lo zaino e parti alla scoperta della fauna delle nostre montagne. Tanti incontri straordinari ti aspettano!

Vuoi mettere l’emozione di sorprendere un camoscio che attraversa ul tuo sentiero, o la gioia di alzare lo sguardo e scorgere il volo maestoso dell’aquila o del gipeto? Non ti stancherai neanche di osservare le allegre marmotte sempre all’erta accanto alle loro tane. Prendi il binocolo e via!

Lo sapevi ?

Situato al crocevia di molteplici influenze climatiche e geologiche, il Parco Nazionale del Mercantour ospita un’eccezionale biodiversità. La varietà dei suoi paesaggi e degli ambienti naturali ne fanno lo scrigno di una natura incontaminata.

Con i suoi grandi e piccoli mammiferi, uccelli, rettili e insetti, la fauna del Mercantour è estremamente varia. È composta da diverse centinaia di specie, alcune presenti fin dalle ultime ere glaciali. Una diversità che solo gli escursionisti più silenziosi possono osservare.

La diversità e la ricchezza di questo ambiente eccezionale e fragile ci invitano a una scoperta volta al rispetto della natura.

1 – Camoscio in vista!

Chamois
@OTM / BIT St Dalmas le Selvage

Re delle acrobazie, il camoscio ha un mantello che va dal marrone chiaro al marrone scuro, con corna nere a forma di uncino.

Il camoscio è presente in tutta la catena del Mercantour. Lo incontrerai spesso durante le escursioni in quota. Abbastanza timoroso, il camoscio vive in gruppo (composto prevalentemente di femmine e piccoli). I maschi sono più solitari, tranne in autunno.

A volte, se sorpreso dal tuo arrivo, il camoscio emetterà uno stridio simile a un fischio acuto per avvertire i supi simili.

Nelle valli della Tinée, Vésubie e Valdeblore, i prati di alta quota sono il loro regno.

Il nostro consiglio: Fatti accompagnare da un esperto o una guida alpina che ti mostrerà i luoghi prediletti dei camosci e ti spiegherà le loro abitudini. Le guide sono attrezzate (binocoli e cannocchiali), conoscono il territorio e quindi, semplicemente, hanno “l’occhio” e vi aiuteranno ad individuar

2 – Lo stambecco che conquista le vette

Massiccio e maestoso, lo stambecco ti stupirà per le sue doti di scalatore.

I maschi hanno lunghe corna striate e un portamento altero. D’inverno si scontrano in aspre battaglie per conquistare le femmine, ma d’estate sono pacifici e meno timorosi dei camosci. Puoi facilmente osservarli, ma resta silenzioso e tieniti a distanza per non disturbarli.

Li vedrai spesso nei pressi di cappelle, fortini o altri edifici militari mentre ne leccano le pareti, alla ricerca del salnitro di cui sono ghiotti e che fornisce loro i sali minerali. È un modo per fare rifornimento di energia e una sorta di integratore alimentare per la loro dieta erbivora.

Puoi facilmente avvistare gli stambecchi nelle valli della Vésubie, Gordolasque e la Vallée des Merveilles.

Nella valle della Tinée, li trovi nella zona di Bonette (Vallon du Salso Moreno, Tête de l’Enchastraye).

3 – Il gipeto barbuto, una celebrità principesca

Il gipeto barbuto è un uccello emblematico del Mercantour che spesso vedrai librarsi nel cielo durante le escursioni.

Di dimensioni impressionanti (fino a 2m80 di apertura alare), il gipeto barbuto era scomparso dalle nostre montagne ed è stato reintrodotto dal 2015. La sua campagna di reintroduzione è stata sostenuta dal Principe Alberto di Monaco.

Il gipeto si nutre delle carcasse degli animali morti in montagna (stambecco camoscio, pecore) ma si accontenta anche delle ossa abbandonate da altri predatori. Per questo, si è guadagnato il soprannome di “spacca-ossa”. Quando vede una carcassa, afferra le ossa più grandi, come le scapole o stinchi e, una volta spiccato il volto, le lascia cadere dall’alto su un blocco di pietra per spezzarle.

© C.Joulot/PNM

4 – L’aquila reale, un occhio attento alla ricerca delle marmotte

Quando parti in escursione, non dimenticare il binocolo, potrai scorgere l’aquila reale, che osserva le montagne del Mercantour con il suo sguardo attento.

© C.Joulot/PNM

La sua sagoma è facilmente riconoscibile per via di una coda lunga e arrotondata, piumaggio bruno, più chiaro nella zona centrale delle ali e un’apertura alare di circa 2 m.

Come un cacciatore esperto, l’aquila si avventa sulle prede (piccoli mammiferi e marmotte) che afferra con i suoi artigli affilati.

In latino, il suo nome Aquila Chrysaetos deriva dal greco krysos che significa oro e aetos che singifica aquila. Il suo nome potrebbe essere tradotto quindi come “aquila dorata”. L’aquila è spesso associata a sovrani e imperatori ai quali trasmette forza, potere e prestigio. Uccello di Zeus nell’antichità, divenne simbolo degli eserciti romani e del regime napoleonico. È anche l’emblema di Nizza!

5 – Lupo, ci sei?

Non so voi, ma il lupo è l’animale che mi viene in mente per primo quando penso alle montagne del Mercantour.

Reintrodotto dal 1992, questo grosso predatore sa essere molto discreto. È un esperto nell’arte del mimetismo. È difficile vederlo, ma volte possiamo sentirlo ululare durante un’ escursione notturna, soprattutto all’inizio dell’estate quando i giovani chiamano il branco. È una sensazione travolgente sentire il suo potente ululato echeggiare attraverso le foreste di montagna.

Cacciatore instancabile di ungulati (camosci, mufloni, pecore …), vive in piccoli branchi, guidati da una coppia Alpha, gli unici a riprodursi. I giovani spesso lasciano il branco intorno ai 2 anni per scoprire nuovi spazi.

@Parc Alpha

6 – La marmotta, che dispettosa

L’estate è la stagione delle marmotte! Puoi osservarle facilmente con tutta la famiglia. Le marmotte e i loro piccoli giocano nei prati in quota da 1800 m.

@Danièle Issautier

Nel gruppo, vi è sempre un adulto di guardia alla ricerca di predatori come aquile, volpi o cani. Sarai anche tu nella lista dei potenziali pericoli e ti individueranno da lontano.

Un consiglio: se senti il ​​loro richiamo (un fischio acuto), fermati un istante, siediti su una pietra lungo il sentiero e stai attento…. In poco meno di 2 minuti, una testolina farà capolino da una tana seguita da tutte le altre marmotte che riprenderanno rapidamente le loro scorrerie. Goditi lo spettacolo!

Per il loro bene, dobbiamo resistere alla tentazione di dargli da mangiare. Le marmotte trovano tutto ciò di cui hanno bisogno in natura. Nutrirle significa farle ammalare. In alcune zone, soffrono anche di diabete a causa dell’obesità. Se ami e rispetti la natura, ammirale da lontano. In compenso non c’è nessuna controindicazione a fotografarle!

Vuoi vedere tutti questi animali da vicino? Opta per una notte in uno dei numerosi rifugi del Mercantour. Cosa c’è di meglio di svegliarsi osservando i camosci e le marmotte? O anche le aquile e forse perfino qualche gipeto.

Come premio una volta raggiunto il rifugio, ti aspetta una buona fetta di torta ai mirtilli oltre a un caldo benvenuto e qualche consiglio escursionistico da parte del gestore


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Marie